Il sentiero naturalistico dei Laghi del Gorzente credo sia uno dei più belli a così pochi chilometri da Genova. Il verde intenso dei pini e l’azzurro delle acque nella bella stagione fanno passare in secondo piano ogni fatica. Inoltre, sabato c’era un venticello primaverile, che sferzava l’aria.

Si inizia con un bel percorso in piano, per poi attraversare diversi ruscelli e giungere al lago Lungo. Lo si costeggia per un po’, per poi prendere un sentiero tortuoso prima in salita e poi in discesa – attenti io sono caduta – e approdare al lago Bruno, che sabato era molto più vuoto del solito (guarda la fotogallery). Qui si può raggiungere la casa del Guardiano, e poi proseguire sull’altra sponda del Lago Lungo fino ad arrivare alla sbarra e scendere al Passo di Prato Leone per tornare al valico di Prou Renè, dove di solito si lasciano le auto e da dove siamo partiti. Esiste anche un itinerario più lungo, che ho fatto tempo fa. Sul percorso ci sono i cartelli che indicano Sentiero naturalistico Laghi del Gorzente, quindi non dovreste perdervi, ma attenti che non ci sono quasi mai né i tempi né le distanze.

L’associazione Ospitalità Alta Via dei Monti Liguri

Insieme a noi Claudio Simonetti, 67 anni, fa parte di quella generazione che ha trovato subito un’occupazione, ha lavorato per 40 anni, ed è andato in pensione con una cifra mensile cospicua: «Ora tutte le mattine mi sveglio pensando a cosa voglio fare, non a cosa devo fare», mi racconta.

E che vuole fare, vi chiederete? Guardare le sue trasmissioni preferite in TV? Stare tutto il giorno su Facebook? No, è innamorato come me del trekking e ha aperto l’Associazione Ospitalità Alta Via dei Monti Liguri. I soci, al momento una cinquantina, sono tutti gestori di strutture ricettive lungo l’Alta Via: «Ci siamo resi conto che le risorse pubbliche venivano utilizzate per la manutenzione dei sentieri, per la segnaletica, ma non per la promozione di questo fantastico sentiero». Se volete dormire una notte lassù, su questo magico percorso, questo è il sito con l’elenco delle strutture ricettive.

La guida per fare trekking e per andare in mountain bike

Poi, non contento, Claudio ha scritto due guide su quello che incontri sull’Alta Via sia se fai trekking sia se scegli la mountain bike: contiene la traccia GPS del percorso, le strutture ricettive, i ripari, le sorgenti e molto altro. Tutto georeferenziato con Latitudine Nord e Longitudine Est. Ora ne vuole scrivere un’altra per chi sceglie il dorso del cavallo: «Diversamente da altre belle guide cartacee che diventano presto obsolete, la mia è sempre aggiornata. Per reperire qualche altra piccola, ma per noi indispensabile, risorsa da reinvestire in promozione, la guida è in vendita al costo di soli 5 Euro». C’è anche un altro sito per chi vuole andare in mountain bike.

Claudio Simonetti, reperibile 24 ore su 24

Ma non è ancora finita, ora arriva la notizia più forte. Claudio è reperibile 24 ore su 24 a questo numero di telefono, 338 1629347, insomma risponde di persona ininterrottamente, anche i festivi, in italiano, inglese e francese: «Questo, riteniamo, sia un servizio unico in Italia!». Lo credo anche io soprattutto se a rispondere è sempre la stessa persona. E non è retribuita per questo.

Ma se ti chiamano alle 4 di notte, che fai?, gli chiedo.

«Rispondo».

E poi?, insisto.

«Do tutte le informazioni necessarie e se c’è da aiutare o salvare qualcuno, mi metto subito in movimento».

Invece se è cosa da poco conto, ti riaddormenti subito?

«Certo, come se non mi fossi mai svegliato».

Beato te, penso, ma me ne sto zitta.

E infatti mentre camminiamo tra il verde e i laghi del Gorzente lo chiamano più volte e lui sta un sacco di tempo al telefono a raccontare tutto nei dettagli. Anche mentre stiamo facendo una bella chiacchierata sulla sponda del lago Lungo.

Poi mi racconta che riceve anche telefonate di camminatori che si sono persi: «Mi è capitato di teleguidare una pellegrina francese, in cammino da sola durante un brutto temporale. Sono riuscito a farle raggiungere un piccolo rifugio sopra i Laghi del Gorzente dove ha trovato un ricovero sicuro. La mia solidarietà montanara per una donna, sola e straniera – almeno avrà certamente parlato bene degli Italiani – mi hanno poi suggerito di andare a prelevarla la mattina successiva sotto la pioggia e nel bel mezzo di una fittissima nebbia. Una volta raggiunta, quel merci e quell’abbraccio mi hanno ripagato della fatica e del tempo dedicatole».

Il cammino di Assisi

Non pago ancora di tutte queste attività Claudio è diventato referente per la Liguria del percorso del Cammino di Assisi (Chemin d’Assisi). Un percorso di pellegrinaggio sempre più frequentato che incrocia l’Alta Via proprio ai Laghi del Gorzente. Partendo da Veslay a Nord di Lyon, entra in Italia attraversando il Passo del Moncenisio per poi scendere ed entrare in Liguria a Tiglieto. Da qui passando per Campo Ligure e i Laghi del Gorzente, il cammino prosegue fino alla Toscana per poi terminare ad Assisi. E mentre camminiamo mi mostra la segnaletica di questo cammino, che lui stesso ha installato (vedi fotogallery).

Dove bere e dove dormire

Non è finita qui, insieme alla sua compagna Irina ha messo in piedi un B&B, a Pietralevazzara, vicino al Passo della Bocchetta, che poi altro non è che la casa dove ha deciso di vivere negli anni Settanta. Se volete mangiare da queste parti io mi sono trovata bene Da Chelina ai Piani di Praglia (fritto di verdure e taglierini ai funghi) e alla Pizzeria Moretto a Pietralevazzara (Pizza con la burrata e sorbetto al limoncello).

Ho scritto più volte quanto amo l’Alta Via dei Monti Liguri, quanto per me sia una droga e una sana ossessione, ma decisamente c’è chi mi batte. Grazie Claudio!

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Pubblicato per la prima volta il 5 luglio 2017 su mentelocale.it. Nel frattempo, il 20 aprile del 2018 dell’Alta Via dei Monti Liguri si è parlato a Geo, su Raitre. Ospite era proprio Claudio Simonetti, di cui parlo in questo articolo, insieme a Marina Caramellino, del Rifugio Pian dell’Arma a Caprauna, un altro fantastico posto da scoprire.

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