La Lerici di Mary Shelley, l’autrice del “Frankenstein”
Nel Golfo della Spezia ci sono tante piccole baie e la nostra era senza dubbio la più bella – le due estremità erano dei promontori coperti dalla vegetazione coronati da castelli, ai piedi dei quali c’erano, da una parte Lerici, che era più lontana, e dall’altra San Terenzo.
Gli alberi ricoprivano le colline che racchiudevano la baia e alcune belle macchie di boscaglia contrastavano con le rocce, il castello e il paese – il mare si estendeva di fronte a noi, mentre a Levante potevamo vedere il promontorio e le isole che erano situate ad un estremo del golfo – guardar il sole mentre tramonta su questo paesaggio, le stelle brillare e la luna sorgere era di una bellezza stravolgente
Sono a San Terenzo di Lerici, seduta a scrivere sul grande terrazzo di Villa Magni, affacciato sulla baia, dove Mary Shelley, l’autrice del Frankenstein, trascorse 18 giorni nel 1822 a scrutare l’orizzonte, nell’attesa vana di veder tornare a riva l’Ariel, la barca di suo marito, il poeta romantico Percy Bysshe Shelley. Era stato inghiottito dal mare, durante una tempesta.